Settimana 10

sankhara o formazioni mentali

Pratichiamo con Zen in the City - Settimana 10

sankhara o formazioni mentali

Il tema di questa settimana è la mente. Uno dei più importanti e apprezzati testi buddhisti, il Dhammapada, inizia con questo verso: “Tutto ciò che siamo è generato dalla mente”. Questa affermazione può sembrare bizzarra, perfino anti-scientifica. Comunemente si pensa che siamo delle entità separate dalla realtà e che tutto ciò che osserviamo e che ci capita proviene “dall’esterno”. Noi siamo da questa parte e le cose succedono “a noi”. Ma la psicologia buddhista ci esorta a sovvertire questo punto di vista, ma non adottandolo come teoria. Diamo invitati a sperimentarlo di persona. Pian piano scopriremo che  proprio così. Tutto è generato dalla mente. Allora diventa più che mai necessario lavorarci su questa mente, e non lasciarla in quello stato grossolano nella quale normalmente si trova.

Esplora le diverse proposte che trovi nel menù e adottale per la tua pratica ne corso di questa settimana. Decidi tu liberamente quanto praticare, ma ricorda che la cosa più importante è praticare tutti i giorni, anche per pochi minuti! ?

Le increspature sull’acqua

Per capire l’essenza della meditazione, possiamo aiutarci con l’immagine dell’acqua ferma, la quale viene improvvisamente messa in movimento dalla caduta di un oggetto. È il classico “sasso nello stagno”, che provoca increspature concentriche che si irradiano fino a lunghe distanze. La mente ferma, rilassata e libera, tipica dello stato di meditazione, viene improvvisamente alterata da un pensiero che sorge, che le impedisce di riflettere con equanimità ciò che le sta intorno, così come l’acqua calma riflette il cielo come uno specchio. Di cogliere la verità delle cose.

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La pratica consiste nell’osservare come, man mano che la sessione di meditazione procede, quelle onde circolari si placano. Come tutte le cose, i pensieri se ne vanno e riportare la mente al respiro ci aiuta ad acquietarla, lasciando andare via i pensieri gentilmente.

La metafora delle increspature sull’acqua richiama un testo antico, lo Yoga Sutra di Patanjali, nel quale lo yoga viene descritto come l’attività che rimuove citta vritti, le increspature della mente, ovvero come la pratica che calma l’attività mentale che sorge spontaneamente nella mente. Anche per lo yoga è stata usata la metafora del lago, ma al contrario: solo calmando la superficie del lago (citta) dalle increspature delle onde (vritti), possiamo vedere il fondale, cioè il nostro vero Sé.

Da: Paolo Subioli, “Zen in the city. L’arte di fermarsi in un mondo che corre“, Edizioni Mediterranee, 2015.

Praticare con la mente e sulla mente non sembra facile. O per lo meno, non è un’attitudine che si crea spontaneamente, perché sembra impossibile che l’osservatore possa osservare se stesso. In realtà ci sono modi abbastanza semplici per farlo, che si impara presto a padroneggiare grazie all’abitudine.

Un fenomeno molto interessante che possiamo imparare a notare è che la mente è sempre in attività. Essa continuamente pensa, immagina, ricorda, progetta, valuta, e così via.

Prova a fare un esperimento. Una notte che ti capita di alzarti per andare in bagno, e nella quale le azioni richieste sono molto semplici e di brevissima durata, osserva quali pensieri genera la tua mente. Devi solo alzarti dal letto, andare in bagno, fare la pipì e tornare. Potresti concentrarti unicamente su quello che stai facendo, senza pensarci troppo. Ma vedrai che probabilmente la mente genererà pensieri di vario tipo, su cose che non c’entrano nulla con quella situazione specifica. In quel tempo brevissimo.

Questa mente perennemente attiva genera pensieri che vanno a costituire il nostro “nutrimento mentale” principale. Tra i tanti input che la mente riceve, e dei quali si nutre, uno dei principali sono i nostri stessi pensieri. Spesso sono inutili, a volte sono addirittura dannosi. Inoltre, questa mente perennemente attiva, ci offusca il contatto diretto con la realtà. Se mentre facciamo una cosa pensiamo ad altro – e capita molto spesso – non viviamo pienamente quella situazione e ci viene a mancare la base per comprendere meglio la realtà delle cose.

Dunque il suggerimento è innanzi tutto di prendere atto di questa situazione, di avere una mente sempre attiva. E possibilmente vedere che tipo di pensieri produce.

Ma è anche importante esercitare la propria mente a stare nel momento presente. Questo è possibile sempre ed è alla portata di tutti. Mentre si cammina, concentrarsi sul movimento del corpo e sul respiro, mentre si lavano i piatti concentrarsi solo si ciò che si sta facendo, mentre si mangia essere completamente presi solo dal cibo. Quando si salgono le scale o si prende l’ascensore, mentre si sale o si scende dalla macchina, quando si fa la doccia o ci si lava i denti. E così via.

Nella vita quotidiana sono infinite le circostanze in cui possiamo esercitarsi a stare con ciò che c’è. Questo è un modo semplice e molto efficace per mettere a tacere il continuo chiacchiericcio della mente e per acquietarla. Se la mente è quieta è anche più chiara e più in grado di osservare lucidamente la realtà.

La gatha è un verso recitato mentalmente, in sincronia con il respiro, come supporto alla pratica di consapevolezza, sia nella vita quotidiana, sia nella pratica meditativa vera e propria. L’uso della gatha è stato reso popolare in tempi moderni dal maestro zen Thich Nhat Hanh. Ogni settimana proponiamo una gatha, da recitare in una specifica situazione in questo periodo di 7 giorni.

Ecco la gatha di questa settimana:

Usando il bagno
Puro o impuro
Aumento o diminuzione
Non sono che concetti della mente.
La realtà dell’interessere
Giace insuperata

La tradizione buddhista ci offre un formidabile strumento per osservare la nostra mente e prendercene cura: le formazioni mentali. Si tratta di stati della mente che siamo invitati innanzi tutto a riconoscere e poi ad abbracciare con la nostra consapevolezza.

Se impariamo a riconoscere quali sono i diversi stati nei quali si trova di volta in volta la nostra mente, possiamo facilitare l’insorgere di stati mentali positivi e limitare la presenza di quelli negativi. E comunque a guardarli con equanimità e compassione. Quanto parliamo di stati “mentali” dobbiamo intendere la mente-cuore, cioè anche gli aspetti emotivi, oltre a quelli cognitivi.

La tradizione a cui si accennava include una lista di 51 formazioni mentali, che comprende tutto ciò che può insorgere nella nostra mente-cuore. Ma cosa sono esattamente le formazioni mentali? Potremmo rispondere che sono i diversi stati in cui si può trovare la mente, ma questo non rende abbastanza l’idea. Secondo la psicologia buddhista, nella nostra “coscienza-deposto” di accumulano, nel corso del tempo, tanti “semi”, di vario tipo e segno. Durante la vita si verificano una serie di cause e condizioni, sia interne che esterne, per lo più non dipendenti dalla nostra volontà, che fanno si che quei semi “germoglino” provocando uno stato particolare. Ad esempio paura, gioia, desiderio, appagamento, eccetera. Questi stati sono sempre condizionati da qualcosa.

Ma quello che è importante imparare è riconoscere le formazioni mentali non appena sorgono. C’è chi per facilitarsi il compito impara a memoria la lista delle 51  formazioni mentali. C’è chi la stampa in un foglio che si porta appresso. La sostanza è comunque di capire come lo stato della mente è mutevole, in relazione a tante circostanze diverse e quasi mai a seguito della nostra volontà. Comprendere questo ci aiuta a osservare con compassione e senza giudizio i nostri stessi comportamenti.

Scarica l’elenco delle 51 formazioni mentali

Shunryu Suzuki-roshi – Ecco com’è fatta la grande mente che ci dà la calma

Per Shunryu Suzuki, prendere consapevolezza della grande mente è una strada che porta alla pace. Perché si scopre semplicemente ciò che già c’è, ovvero che la nostra mente comprende tutto.

Ci vorrà parecchio tempo prima di trovare la serenità e la calma mentale nella vostra pratica. Vengono molte sensazioni, sorgono molti pensieri o immagini, ma non sono altro che onde della vostra mente. Nulla proviene dal di fuori di essa. Di solito pensiamo che la mente riceva impressioni ed esperienze dall’esterno, ma non è questo il vero modo d’intendere la mente. Il vero intendimento è che la mente include tutto; quando pensate che qualcosa provenga dall’esterno significa solo che qualcosa è comparso nella vostra mente. Non c’è nulla al di fuori di voi che vi dia noia. Siete voi stessi a creare onde nella vostra mente. Se lasciate la mente così com’è, diventerà calma da sola. Tale mente si chiama grande mente.

Se la vostra mente è correlata a qualcosa di esterno a essa, si tratta di una piccola mente, una mente limitata. Se la vostra mente non è correlata a nient’altro, allora nella sua attività non sussiste più alcun modo d’intendere dualistico. Arrivate a intendere l’attività come una pura e semplice successione di onde mentali. La grande mente esperisce tutto all’interno di sé. Comprendete la differenza tra le due menti: la mente che include tutto e la mente correlata a qualcos’altro? In effetti si tratta della stessa cosa, ma il modo d’intendere è diverso, e il vostro atteggiamento nei confronti della vita sarà diverso a seconda del modo d’intendere che avete.

Il fatto che tutto sia incluso all’interno della vostra mente ne costituisce l’essenza. Sperimentare ciò significa possedere una sensibilità religiosa. Anche se sorgono delle onde, l’essenza della vostra mente è pura; è proprio come acqua chiara con un po’ di onde. In effetti l’acqua ha sempre delle onde. Le onde sono la pratica dell’acqua. Parlare di onde a prescindere dall’acqua o di acqua a prescindere dalle onde è un errore, un’illusione. Acqua e onde sono una sola cosa. Grande mente e piccola mente sono una sola cosa. Quando intendete così la mente, il vostro modo di sentire acquista sicurezza. Siccome la vostra mente non si aspetta niente dal di fuori, è sempre piena. Una mente percorsa da onde non è una mente disturbata, in realtà è una mente amplificata. Qualsiasi cosa si esperisca è un’espressione della grande mente.

L’attività della grande mente consiste nell’amplificarsi attraverso varie esperienze. Da un certo punto di vista le nostre esperienze, in successione l’una dopo l’altra, sono sempre fresche e nuove, ma da un altro punto di vista non sono altro che una continua o ripetuta manifestazione dell’unica grande mente. Per esempio, se mangiate qualcosa di buono a colazione, direte: “è buono”. ‘Buono’ è un’espressione che si riferisce a qualcosa sperimentato per la prima volta tanto tempo fa, anche se non potete ricordare esattamente quando. Con la grande mente noi accogliamo qualsiasi esperienza ci capiti come quando riconosciamo per nostra la faccia riflessa da uno specchio di fronte a noi. E naturalmente non c’è alcuna paura di perdere questa mente. Non c’è nessun posto cui andare o da cui venire; non c’è nessuna paura della morte, nessuna sofferenza a causa della vecchiaia o della malattia. Poiché gustiamo con gioia ogni aspetto della vita come una manifestazione della grande mente, non ci interessa alcuna gioia straordinaria. In questo modo abbiamo una calma imperturbabile, ed è con tale calma imperturbabile della grande mente che noi facciamo zazen.

Da: Shunryu Suzuki-roshi, “Mente zen, mente di principiante“, Astrolabio Ubaldini, 1978.

Meditazione della grande mente

Adesso praticheremo una meditazione guidata, nota come meditazione della “Grande Mente”, messa a punto dal maestro di meditazione Joseph Goldstein.

Siediti in una posizione comoda ma ragionevolmente dritta.

Iniziamo aprendoci ai suoni. Di tanto in tanto suonerò la campana, perché ora c’è silenzio, solo per darti un suono a cui prestare attenzione.

Innanzitutto, apriti semplicemente al suono – il suono della mia voce – i suoni distinti occasionali che possono sorgere e persino il suono del silenzio.

Vogliamo restare morbidi, rilassati, ricettivi … non cercare nulla … semplicemente essere aperti ai suoni che appaiono. Lascia che la mente sia a proprio agio, rilassata … aperta a tutto ciò che sorge nel regno del suono. Nota quanto ogni suono si manifesti da solo, senza che sia necessario alcuno sforzo.

Lascia che la mente diventi come un grande cielo, un cielo vuoto, uno spazio vuoto. Suoni diversi stanno apparendo, cambiando, svanendo nello spazio aperto della mente.

La mente è aperta, ricettiva … consapevole del suono della mia voce, degli altri suoni che possono apparire, del suono del silenzio.

Non siamo alla ricerca di suoni; ci stiamo semplicemente aprendo a loro. La mente è come uno spazio aperto. I suoni appaiono e scompaiono nel vuoto aperto della mente. È aperto alle diverse sensazioni che sorgono e poi svaniscono.

Le sensazioni sono punti della capacità di sentire, come le stelle nel cielo notturno.

Non esiste un corpo solido. Non ci sono testa, spalle, schiena o ginocchia. Solo punti di sensazione, punti di percezione.

Appaiono e scompaiono nel vuoto aperto della mente. Non c’è dentro, né fuori, né confini né separazione. Solo suoni, sensazioni che appaiono e scompaiono nello spazio aperto della mente.

Non c’è un corpo solido, nessuna testa o spalle, nessuna schiena o petto, niente braccia o gambe. Solo particolari punti di sensazioni, punti di percezione, come stelle nel cielo notturno che appaiono e cambiano nello spazio vuoto della mente.

Notate quanto ogni suono sia facilmente percepibile proprio nel momento in cui appare. Notate quanto ogni sensazione sia facilmente percepibile proprio nel momento in cui appare.

Siate consapevoli di pensieri e immagini come nuvole nel cielo, che appaiono, cambiano e scompaiono nello spazio vuoto della mente.

Non c’è dentro, né fuori, né confini, né separazione, solo suoni, sensazioni, pensieri e immagini, che appaiono e si dissolvono nel vuoto aperto della mente.

Nessuna volontà, nessuna osservazione. Semplicemente riposiamo nello spazio vuoto e consapevole della mente – quando appaiono i suoni, quando le sensazioni appaiono come punti di percezione.

Compaiono pensieri e immagini. Riposa a tuo agio con la mente stanca.

Non c’è un corpo solido, nessuna testa, nessuna spalla, nessuna schiena o petto, niente braccia o mani o gambe o piedi, solo punti di sensazione, come stelle nel cielo notturno, che appaiono e scompaiono nello spazio vuoto aperto della mente.

Non volere, non fare. Tutta l’esperienza appare, cambia e scompare da sola.

Sperimenta direttamente la tua mente. È invisibile, chiara, senza colore, senza forma. Sperimenta direttamente la tua mente: vuota, aperta. C’è, ma non esiste.

Sperimenta direttamente la tua mente. Conosce tutte le cose, ma non è fatta di quelle cose.

Sperimenta direttamente la tua mente. Non può essere vista, non può essere toccata, non è di nessun colore, di nessuna forma, è vuota come lo spazio. Conosce tutte le apparenze, ma non è fatta da nessuna di esse. Se la cerchi, non troverai nulla.

Eppure conosce tutte le cose.

Sperimenta direttamente la tua mente. Non c’è interno, né esterno, né confini, né separazione. Solo suoni, sensazioni, pensieri e immagini, ciò che viene udito e il cambiamento nel vuoto aperto della mente.

Non esiste un corpo solido, nessuna testa o spalle,  schiena o petto, braccia o gambe. Solo punti di sensazione, punti di sensazione, come stelle nel cielo notturno, che appaiono e cambiano nel vuoto aperto della mente.

Sperimenta direttamente la tua mente. Cercala. Non c’è niente da trovare.

Aperta, vuota, senza colore, senza forma. C’è, ma non esiste.

Sperimenta direttamente la tua mente. Sa tutto, ma non ne è composta. Non è formata, non è mai nata.

Sperimenta direttamente la tua mente. Non c’è dentro né fuori, né confini, né separazione. Suoni, sensazioni, pensieri e immagini – conosciuti immediatamente nel momento in cui compaiono. I suoni appaiono, appaiono le sensazioni, i pensieri e le immagini appaiono nel vuoto aperto della mente.

Non c’è niente da fare, niente da essere, niente da avere.

I suoni vengono conosciuti. Conosciuti da cosa? Sperimenta direttamente la natura della mente. Vuota, aperta. Nessun colore, nessuna forma. Nessun interno, nessun esterno, nessun confine, nessuna separazione. Solo suoni, sensazioni, pensieri e immagini, che appaiono e cambiano nello spazio aperto vuoto della mente.

Questo stesso modo di approcciarci alla mente poi possiamo portarlo anche nel momento in cui ci muoviamo, giocando con le sensazioni visive anziché con i suoni.

Ascolta l’audio della meditazione guidata:

La poesia può costituire un efficace punto di riferimento nella pratica di meditazione. Per le sue caratteristiche di espressione linguistica dal significato non univoco, si presta all’esplorazione. Non un esplorazione concettuale, basata sul ragionamento, ma un entrare in contatto intimo col significato profondo delle parole, un significato che può essere anche senza parole. Il consiglio di Zen in the City è di leggere la poesia 2 volte, in caso anche di più, poi chiudere gli occhi e lasciare per 10 minuti che i versi risuonino all’interno della nostra coscienza.

Meraviglia dello stare bene

(Mariangela Gualtieri)

Meraviglia dello stare bene
quando le formiche mentali
non partoriscono altre formiche
e si sta leggeri come capre sulla rupe
della gioia

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