
Come si fa a riconoscere le proprie emozioni? Il maestro zen Thich Nhat Hanh ci insegna che ci sono tre tipi di sensazioni: piacevoli, spiacevoli e neutre. Imparare a riconoscerle è molto importane per non farsene dominare.
“Ogni volta che il praticante prova una sensazione piacevole, è consapevole: ‘Sto provando una sensazione piacevole’. Ogni volta che prova una sensazione dolorosa, è consapevole: ‘Sto provando una sensazione dolorosa’. Ogni volta che prova una sensazione né piacevole né dolorosa, è consapevole: ‘Sto provando una sensazione neutra’.”
Ci sono tre tipi di sensazioni: piacevoli, spiacevoli e neutre. Questo esercizio del Satipatthana Sutta insegna a riconoscere le varie sensazioni e a entrare in contatto con loro man mano che sorgono, perdurano e scompaiono.
Quando c‘è una sensazione spiacevole, il praticante non ha fretta di sbarazzarsene. Ritornando alla respirazione cosciente, osserva: “Inspirando, so che in me è sorta una sensazione spiacevole. Espirando, so che in me è presente una sensazione spiacevole”. Ogni volta che c’è una sensazione piacevole o neutra pratica l’osservazione consapevole adattandola al tipo di sensazione. Sa che in quel momento egli è quella sensazione, e che quella sensazione è lui. Non si lascia sommergere dalla sensazione, non ne è terrorizzato né la respinge. Questo è il modo migliore per entrare in contatto con le sensazioni, Nominando ogni sensazione come piacevole, spiacevole o neutra, la identifichiamo chiaramente e la riconosciamo più in profondità. L’atteggiamento mentale di non attaccarci alle sensazioni e di non respingerle è l’atteggiamento del lasciar andare (pali upekkha, sanscrito upeksa), un aspetto molto importante della pratica meditativa. Il lasciar andare è una delle quattro menti illimitate (brahmavihara): amare, compassione, gioia e lasciar andare.
La persona è composta dai cinque aggregati (sanscrito skandha, pali khandha), forma (il corpo), sensazioni, percezioni, formazioni mentali e coscienza. Ogni aggregato è un fiume. Il corpo è un fiume in cui ogni cellula e una goccia d’acqua, tutte in costante movimento e trasformazione In noi scorre anche il fiume delle sensazioni, in cui ogni sensazione è una goccia d’acqua. Ogni sensazione piacevole, spiacevole o neutra, nasce, matura e scompare in relazione a tutte le altre. Osservarle significa sedersi in riva al fiume delle sensazioni e riconoscerle mentre nascono, maturano e scompaiono,
Di solito le sensazioni hanno molto peso nel dirigere la mente e i pensieri. I pensieri sorgono e si legano l’uno all’altro attorno alle sensazioni presenti. Quando siamo consapevoli delle sensazioni, la situazione incomincia a cambiare. La sensazione non è più la sola cosa presente: la luce della consapevolezza l’ha trasformata. Perciò non ci trascinerà più come prima. Continuando a osservarla consapevolmente, saremo in grado di vederne l’essenza e le radici. Ciò ci dà un grande potere perché, quando siamo in grado di vedere la natura di qualcosa, possiamo trascenderla e non farci più corrompere o fuorviare da essa.
Da: Thich Nhat Hanh, Trasformarsi e guarire, Astrolabio Ubaldini. 1990
Trasformarsi e guarire. Il Sutra sui quattro fondamenti della consapevolezza

[La foto è di Mateus Lunardi Dutra, Brasile]
You need to login or register to bookmark/favorite this content.