Joseph Goldstein – Cos’è il samsara

samsara

Cosa significa Samsara

Samsara è un termine che, sia in pali sia in sanscrito, significa ‘perpetuo errare’, ovvero il vagare nei cicli interminabili dell’esistenza. Secondo gli insegnamenti del Buddha, percorriamo ciclicamente tutti i regni dell’esistenza, dai più elevati ai più infimi, fino a quando emergiamo dal sogno dell’ignoranza. Siamo come api imprigionate in un grosso barattolo; ronziamo qua e là, da cima a fondo, per poi tornare di nuovo in cima, ma fintanto che ci sarà il coperchio rimarremo intrappolati.

Si può osservare lo stesso processo all’opera anche nella vita che stiamo vivendo. Prendete nota, per una giornata, della quantità di mondi diversi che si creano nella mente, mentre andate su e giù nelle montagne russe degli stati d’animo, delle emozioni e dei pensieri in continuo mutamento. Siete contenti quando pensate alla famiglia, frustrati sul posto di lavoro, eccitati al pensiero dei progetti futuri, rabbiosi nei confronti di qualcuno che si dimostra incontentabile, depressi per lo stato del mondo, calmi per la meditazione appena fatta… Il gioco della mente prosegue ininterrotto. Samsara: errare perpetuo nel continuo succedersi delle esistenze.

In antitesi a questo ciclo di rinascite momentanee in stati diversi, cercate di prendere attentamente nota del momento in cui vi ridestate da un pensiero o da uno stato d’animo che è durato a lungo. Somiglierà al momento in cui uscite da un cinema. Il film sembrava così reale quando eravate dentro, eppure appare così illusorio quando uscite. Accade la stessa cosa quando emergiamo dai film che si proiettano nella nostra mente. Ciò che sembra reale e concreto da una certa angolatura, diventa assolutamente vuoto e trasparente da un’altra. Un maestro tibetano ha detto: “Non governate i regni immaginari delle possibilità che si riproducono incessantemente”.

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Nel momento in cui ci ridestiamo dopo esserci persi in un pensiero, in una sensazione o in una reazione, in quello stesso istante possiamo riconoscere la natura vuota, chiara, simile al cielo della consapevolezza stessa. In quel momento di risveglio cogliamo un barlume di libertà. E invece di criticarci per le tante volte che ci siamo persi, condizione che continuerà a ripetersi, possiamo rallegrarci per ogni momento di risveglio.

Da: Joseph Goldstein, “Un solo dharma. Il crogiolo del nuovo buddhismo“, Astrolabio Ubaldini, 2003.

Per approfondire:

Le 51 forme che può assumere la mente: guida alle Formazioni Mentali

Stephen Batchelor – Il risveglio è facilmente accessibile a tutti o richiede uno sforzo speciale?

Joseph Goldstein – Frasi, libri, biografia e testi in italiano

Meditazione Vipassana

Il Samsara nella dottrina buddhista tradizionale

Samsara è un termine sanscrito che, nel contesto del buddhismo, si riferisce al ciclo continuo di nascita, morte e rinascita che si crede affligga tutti gli esseri senzienti. Secondo il buddhismo, questo ciclo di sofferenza è il risultato del desiderio e dell’attaccamento al mondo materiale, che porta alla reincarnazione in una nuova forma di vita dopo la morte.

Il buddhismo insegna che la liberazione dal ciclo di samsara si può raggiungere attraverso il raggiungimento dell’illuminazione, ovvero la comprensione profonda della vera natura della realtà e la conseguente dissoluzione del desiderio e dell’attaccamento. Il raggiungimento dell’illuminazione porta alla liberazione finale dal ciclo di samsara, ovvero al Nirvana.

Il concetto di samsara è centrale nella dottrina buddhista, poiché sottolinea l’importanza di comprendere l’illusorietà del mondo materiale e di perseguire la via della liberazione dal ciclo di sofferenza.

Il Samsara nel buddhismo laico contemporaneo

Nel buddhismo laico contemporaneo, quello che si è affermato specie in Occidente dalla fine del XX secolo, il concetto di samsara è spesso interpretato in modo simbolico piuttosto che letterale. Molti insegnanti e praticanti buddhisti interpretano il ciclo di nascita, morte e rinascita come una metafora per il ciclo della sofferenza e del cambiamento che caratterizza l’esistenza umana.

In questo contesto, la pratica buddhista mira a fornire strumenti e pratiche che aiutino le persone a ridurre la sofferenza e a trovare un senso di pace e felicità nella vita quotidiana. Ciò può includere la meditazione, la consapevolezza, la gentilezza amorevole e la riflessione sulla natura della realtà.

Inoltre, molti praticanti buddhisti laici contemporanei sono meno interessati alla liberazione finale dal ciclo di samsara (ovvero il Nirvana) e si concentrano invece sulla pratica del buddhismo come strumento per migliorare la loro vita e quella degli altri intorno a loro. In questo modo, la pratica buddhista può diventare una fonte di ispirazione e di guida per una vita più consapevole e compassionevole, sia per i praticanti stessi che per coloro che li circondano.

[La foto sul samsara è di Alison Harrison, Regno Unito]

Un solo dharma. Il crogiolo del nuovo buddhismo

Un solo dharma. Il crogiolo del nuovo buddhismo
Mille anni fa - raccontano le scritture buddhiste - un esperto traduttore di testi buddhisti chiese al venerabile monaco Atisha quale fosse il modo migliore di praticare. Atisha gli rispose: "Devi trovare il punto essenziale comune a tutti gli insegnamenti e praticare in quel modo". Può sembrare un paradosso, eppure Goldstein è convinto che proprio oggi, all'alba del terzo millennio e per di più in Occidente, si potrebbero verificare le condizioni per una nuova comprensione…

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