
Perdonare le offese ricevute, è possibile, secondo Christina Feldman, ma implica, tra le altre cose, la capacità di affrontare coloro che evitiamo o di cui abbiamo paura.
Amore, compassione, generosità e gioia hanno tutti origine dentro di noi. Se vogliamo vivere davvero questi stati dobbiamo restare con il cuore vigile e aperto.
Un cuore saggio ci permette infatti di amare, di aprirci alla compassione, alla generosità e al perdono, che alleviano dolore e angoscia.
Una caratteristica universale, comune a tutti gli esseri umani, è la capacità di ferire ed essere feriti. A volte è più facile arrabbiarsi che essere gentili, covare risentimento che perdonare, avere paura piuttosto che amare.
Offese, umiliazioni e rifiuti sono inevitabili nella vita, ma non devono diventare il perno attorno a cui la vita ruota. L’odio e la compassione crescono a seconda dell’attenzione che dedichiamo loro. Spesso passiamo più tempo a pensare alle persone che odiamo che a quelle che amiamo.
Continuiamo a pensare ossessivamente a chi ci ha feriti, mentre queste persone ci hanno dimenticati. Quando viviamo la vita immersi nel rimpianto e nell’amarezza, la perdiamo nella sua dimensione quotidiana. Risentimento e paura investono ogni ambito della nostra esistenza e il cuore diventa una prigione.
Il dolore proviene sempre dall’esterno, ma la guarigione nasce dentro di noi.
Imparare a perdonare
Possiamo anche avere difficoltà a perdonare noi stessi. Se facciamo del male a qualcuno siamo sopraffatti dal senso di colpa, dal rimpianto e dal rimorso. Viviamo nei passato ed espressioni come ‘se soltanto’ e ‘vorrei’ dominano la nostra coscienza Spesso troviamo difficile riconciliarci con chi abbiamo ferito, perché avvertiamo la cortina di rabbia e diffidenza creata dalle nostre parole e dalle nostre azioni. Quando avvertiamo una resistenza al perdono dovremmo ricordarci che l’alternativa è perpetuare la ferita. Il perdono permette di vivere una vita libera dal fardello del passato. In un presente che non è dettato dal passato troviamo pace e viviamo secondo fiducia e apertura.
Accettare se stessi e gli altri
Il perdono affonda le sue radici nell’accettazione e nella compassione, applicate a noi stessi e agli altri. Implica la capacità di affrontare coloro che evitiamo o di cui abbiamo paura. Ci richiede anche la volontà di guardare con lucidità alle nostre ferite e a quelle che possiamo aver causato. Prendiamo coscienza della possibilità che il perdono ci offre: indugiare nel dolore del passato o scegliere di affrontarlo tramite !a compassione, la comprensione e il coraggio e decidere di vivere nei presente.
Da: Christina Feldman, Meditazione buddhista. Per ritrovare la pace interiore e l’armonia tra corpo, mente e spirito, Red Edizioni, 2016.
Per approfondire:
Jeff Foster – Accettazione non significa rassegnazione
Christina Feldman – Biografia, testi in italiano, libri e video
Meditazione buddhista. Per ritrovare la pace interiore e l’armonia tra corpo, mente e spirito

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