Una meditazione proposta dal maestro zen Thich Nhat Hanh che ci aiuta a rispondere alla domanda cruciale “chi sono io?”, grazie alla visione profonda dei 5 “aggregati” di cui siamo fatti: corpo, sensazioni, percezioni, processi mentali e coscienza.
Prendete una vostra fotografia da bambini. Sedete nella posizione del loto o del mezzo loto. Cominciate a seguire il respiro. Dopo venti respiri, gradualmente portate l’attenzione sulla fotografia. Fate rivivere dentro di voi i cinque aggregati di cui eravate fatti all’epoca a cui risale la fotografia: le caratteristiche fisiche del vostro corpo, le sensazioni, le percezioni, i processi mentali e la coscienza di quell’età. Continuate a seguire il respiro. Non fatevi trasportare o sopraffare dai ricordi.
Meditate così per quindici minuti. Conservate il mezzo sorriso. Rivolgete l’attenzione a ciò che siete ora. Prendete coscienza del corpo, delle sensazioni, delle percezioni, dei processi mentali e della coscienza attuali. Considerate i cinque aggregati di cui siete fatti. Chiedetevi: “Chi sono io?”. E una domanda che va sentita nel profondo, come un nuovo seme che si annida nella terra soffice impregnandosi d’acqua. Non è una domanda astratta da rivolgere all’intelletto discorsivo. “Chi sono io?” è una domanda che non coinvolge solo l’intelletto, ma i cinque aggregati nel loro insieme. Non cercate una risposta intellettuale. Meditate così per dieci minuti, conservando una respirazione leggera ma profonda per non lasciarvi prendere la mano dai ragionamenti filosofici.