Il significato della parola karma non è chiaro a tutti e così possiamo renderlo più comprensibile se definiamo karma come ciò che viene prodotto dalla mente creativa. In altre parole, è la mente che crea la realtà nel momento presente, che definisce di continuo ciò che siamo e di cui facciamo esperienza.
L’idea che sia la mente a creare la realtà può sembrare bizzarra, ma è il caposaldo di tutto l’insegnamento buddhista. Un insegnamento che, si badi bene, non è fondato su teorie astratte, e tanto meno sul soprannaturale, ma sull’osservazione il più possibile diretta della realtà. Per farla molto breve, di tutto ciò che conosciamo e di cui facciamo esperienza non c’è nulla che non passi per uno dei nostri 5 sensi, o per la mente stessa. Se io vedo qualcosa, il processo della visione avviene all’interno della mente, e lo stesso per l’udito, il tatto, eccetera. Se consideriamo che il passato non esiste più e che il futuro deve ancora arrivare, l’unica realtà concreta su cui possiamo confidare è dunque quella che si realizza nel momento presente, ovvero quella che viene generata in ogni momento dalla mente. Questa attività della mente possiamo chiamarla “karma“.
Il significato letterale della parola karma è “azione“. Quando la mente è in movimento, essa genera tre tipi di azioni: i pensieri, le parole e gli atti concreti. I pensieri che formuliamo, le parole che pronunciamo e gli atti che compiamo sono tutto ciò che caratterizza la nostra presenza nel mondo. E se questa presenza produce frutti buoni o cattivi dipende unicamente dai pensieri, parole e azioni che siamo in grado di produrre. Ovvero dal karma.
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C’è solo il karma
Pensateci bene: il fatto che tutto si esaurisca nel karma è rassicurante. Non dobbiamo preoccuparci né di chi siamo stati, né di chi saremo; né di ciò che è stato, né di ciò che sarà. Dobbiamo piuttosto prenderci cura del nostro karma, ovvero essere ben consapevoli di quello che pensiamo, che diciamo e che facciamo. Questa consapevolezza consente di liberarci dall’ansia per il futuro e dai rimorsi per il passato.
Ma anche rimanendo nel momento presente, un elemento di grande angoscia per la nostra vita è la constatazione che tutto cambia di continuo, che non c’è nessuna certezza, mai, alla quale possiamo aggrapparci. Anzi, tutto è in continua disgregazione, in noi (a patire dal corpo) e intorno a noi. Tutto è inaffidabile.
C’è una cosa sola su cui possiamo fare affidamento: le nostre azioni. Il karma. Il karma è la nostra unica salvezza. O, eventualmente, la nostra rovina.
"Questo libro è stato il mio primo contatto con lo zen. Per me che sono appena approdata in questo mondo è stato una rivelazione, perché parla di pratiche quotidiane che non necessitano di particolari conoscenze, ma che aiutano a vivere la vita in modo più sereno. è un libro alla portata di tutti, esordienti e esperti. è bello potercisi affidare in davvero molti momenti della giornata, perché nel libro si riesce a trovare la giusta…
Ho scritto questo libro per condividere ciò che ho imparato nell’ambito della mia pratica quotidiana, grazie agli insegnamenti dei maestri, ma anche e soprattutto dell’esperienza diretta.
Insegno meditazione e tramite il mio blog Zen in the City propongo un’interpretazione originale delle pratiche di consapevolezza legata agli stili di vita contemporanei.
Caro amico,
sono una sua assidua lettrice e stimo il lavoro che fa per tutti noi ma su questo articolo che ha pubblicato in parte non mi trova d’accordo.
Nel punto in cui scrive:…….Pensateci bene: il fatto che tutto si esaurisca nel karma è rassicurante. Non dobbiamo preoccuparci né di chi siamo stati, né di chi saremo; né di ciò che è stato, né di ciò che sarà.
Non è vero che non dobbiamo preoccuparci “di chi siamo stati” in quanto il nostro Karma è un continuum, è una raccolta di condizioni e non si esaurisce nella vita che stiamo vivendo, se abbiamo compiuto azioni non virtuose e se la nostra condotta morale, anche in parte, è stata contraria all’etica la nostra rinascita sarà compromessa e nella vita successiva avrà il raccolto di ciò che ha seminato.
“ne di ciò che saremo, ne di ciò che sarà”… In base a come abbiamo condotto la nostra vita potremo addirittura rinascere animali.
Tutto ciò che avviene nella nostra vita è la manifestazione del karma che abbiamo acquisito alla nascita e di quello che costruiamo in questa vita. Tutto ciò che facciamo o pensiamo ha un riflesso anche verso tutti gli esseri senzienti e tutto ciò che agiamo o pensiamo non è solo per noi stessi ma si riflette verso il mondo esterno. Le azioni compiute non si disperdono, una volta create portano un’impronta anche dopo molte vite. Ogni attimo di esistenza pone una causa con proiezione infinita.
L’articolo è molto scorrevole e non mi dilungo perchè lei sicuramente sa di cosa sto parlando e ciò che in parte contesto . Ritengo questa affermazione da lei scritta molto forviante per il lettore poco informato sull’importanza del Karma.
Grazie.
Sono d’accordo, tranne che nelle “molte vite” e “rinascita”. Non abbiamo alcuna prova che queste cose accadano sul serio, mentre il presente l’abbiamo qui e ora, e possiamo lavorarci su. L’articolo nega appunto ogni riferimento al soprannaturale e la frase credo serva come rassicurazione contro ansia e rimorsi ingiustificati.
Quello del karma è argomento spinoso e complesso. Anch’io penso che sia riduttivo definire il Karma come ‘ciò che viene prodotto dalla mente creativa’, trascurando l’altro fattore fortemente determinante costituito da “l’impronta” generata dalle azioni già compiute, soprattutto nelle precedenti incarnazioni dell’anima. In tutta la tradizione orientale il concetto di Karma è infatti strettamente connesso a quello della metempsicosi. Da questo punto di vista è innegabile quindi che si nasca con un karma ‘di partenza’, già in dote. Poi, nelle tradizioni sciamaniche si fa anche molto riferimento alle energie influenti da parte degli antenati, ma anche nella nostra tradizione cristiana è noto il celebre passo che sentenzia di come le colpe dei padri ricadranno sui figli (Esodo 20:5 Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano).
a me non sembra molto complesso il concetto del karma. basta ricordarsi che ad ogni azione, parola o pensiero corrisponde una reazione e non ci stiamo nulla a capire quali di queste sono buone o no. non nascondiamoci dietro un dito…..d’altronde anche questo è karma!! se ti nascondi qlk accadrà….comunque. non centra nulla con le religioni o chissà cosa…..è solo un modo di comportarsi……trovate quello giusto per voi. vi consiglio un ottimo sito per buone info sullo yoga e raccomando di provare una esperienza di vita yogica per capire le differenze con la religione! http://www.arhantayoga.it/
namaste
Perché porre continuamente l’attenzione su un concetto, su un termine inventato dall’uomo, quando possiamo tranquillamente vivere nel presente.
Questi discorsi li fa soltanto chi è perennemente attaccato al passato, e ha sempre paura che questo possa influire irrimediabilmente sulle azioni ed i pensieri nel qui e ora.
La paura genera attaccamento, e la paura non permette di vivere.
Si preferisce pensare al karma piuttosto che godersi l’istante. Ecco perché interiormente, le persone non riescono più a sciogliere i propri nodi o si illudono di averlo fatto.
Contenti voi…
[…] dalle impronte, ma ne analizzano il contenuto. Perché il sudore è un po’ come il nostro karma: lasciamo ovunque tracce di ciò che siamo e che facciamo. E non c’è privacy che […]
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Caro amico,
sono una sua assidua lettrice e stimo il lavoro che fa per tutti noi ma su questo articolo che ha pubblicato in parte non mi trova d’accordo.
Nel punto in cui scrive:…….Pensateci bene: il fatto che tutto si esaurisca nel karma è rassicurante. Non dobbiamo preoccuparci né di chi siamo stati, né di chi saremo; né di ciò che è stato, né di ciò che sarà.
Non è vero che non dobbiamo preoccuparci “di chi siamo stati” in quanto il nostro Karma è un continuum, è una raccolta di condizioni e non si esaurisce nella vita che stiamo vivendo, se abbiamo compiuto azioni non virtuose e se la nostra condotta morale, anche in parte, è stata contraria all’etica la nostra rinascita sarà compromessa e nella vita successiva avrà il raccolto di ciò che ha seminato.
“ne di ciò che saremo, ne di ciò che sarà”… In base a come abbiamo condotto la nostra vita potremo addirittura rinascere animali.
Tutto ciò che avviene nella nostra vita è la manifestazione del karma che abbiamo acquisito alla nascita e di quello che costruiamo in questa vita. Tutto ciò che facciamo o pensiamo ha un riflesso anche verso tutti gli esseri senzienti e tutto ciò che agiamo o pensiamo non è solo per noi stessi ma si riflette verso il mondo esterno. Le azioni compiute non si disperdono, una volta create portano un’impronta anche dopo molte vite. Ogni attimo di esistenza pone una causa con proiezione infinita.
L’articolo è molto scorrevole e non mi dilungo perchè lei sicuramente sa di cosa sto parlando e ciò che in parte contesto . Ritengo questa affermazione da lei scritta molto forviante per il lettore poco informato sull’importanza del Karma.
Grazie.
Sono d’accordo, tranne che nelle “molte vite” e “rinascita”. Non abbiamo alcuna prova che queste cose accadano sul serio, mentre il presente l’abbiamo qui e ora, e possiamo lavorarci su. L’articolo nega appunto ogni riferimento al soprannaturale e la frase credo serva come rassicurazione contro ansia e rimorsi ingiustificati.
Quello del karma è argomento spinoso e complesso. Anch’io penso che sia riduttivo definire il Karma come ‘ciò che viene prodotto dalla mente creativa’, trascurando l’altro fattore fortemente determinante costituito da “l’impronta” generata dalle azioni già compiute, soprattutto nelle precedenti incarnazioni dell’anima. In tutta la tradizione orientale il concetto di Karma è infatti strettamente connesso a quello della metempsicosi. Da questo punto di vista è innegabile quindi che si nasca con un karma ‘di partenza’, già in dote. Poi, nelle tradizioni sciamaniche si fa anche molto riferimento alle energie influenti da parte degli antenati, ma anche nella nostra tradizione cristiana è noto il celebre passo che sentenzia di come le colpe dei padri ricadranno sui figli (Esodo 20:5 Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano).
a me non sembra molto complesso il concetto del karma. basta ricordarsi che ad ogni azione, parola o pensiero corrisponde una reazione e non ci stiamo nulla a capire quali di queste sono buone o no. non nascondiamoci dietro un dito…..d’altronde anche questo è karma!! se ti nascondi qlk accadrà….comunque. non centra nulla con le religioni o chissà cosa…..è solo un modo di comportarsi……trovate quello giusto per voi. vi consiglio un ottimo sito per buone info sullo yoga e raccomando di provare una esperienza di vita yogica per capire le differenze con la religione! http://www.arhantayoga.it/
namaste
Perché porre continuamente l’attenzione su un concetto, su un termine inventato dall’uomo, quando possiamo tranquillamente vivere nel presente.
Questi discorsi li fa soltanto chi è perennemente attaccato al passato, e ha sempre paura che questo possa influire irrimediabilmente sulle azioni ed i pensieri nel qui e ora.
La paura genera attaccamento, e la paura non permette di vivere.
Si preferisce pensare al karma piuttosto che godersi l’istante. Ecco perché interiormente, le persone non riescono più a sciogliere i propri nodi o si illudono di averlo fatto.
Contenti voi…
Ciao ciao