Come stare meglio scrivendo un messaggio

Ogni giorno, capita a ciascuno di noi di inviare diversi messaggi email e Whatsapp. Possono essere tutte ottime e continue occasioni per nutrire la propria mente in modo positivo e, di conseguenza, stare meglio, con effetti anche nel futuro. La nostra mente, infatti, si nutre non solo degli stimoli provenienti dal mondo (per così dire) esterno, ma anche dei nostri stessi pensieri, parole e azioni; i quali sono in grado, a loro volta, di influenzare potentemente i nostri stati d’animo, presenti e futuri.
E allora può essere molto utile suscitare in noi pensieri positivi e benauguranti rivolti agli altri, traducendoli, se possibile, in parole altrettanto positive e benauguranti. Questo ci fa stare molto meglio. Per convincerti di quanto ciò sia vero, prova a considerare il contrario: quando sei arrabbiato/a con un’altra persona, questa rabbia fa stare male innanzi tutto te.
La pratica che ti propongo è molto semplice: prova ad inserire un pensiero positivo in ogni messaggio che invii. E a metterlo al primo posto, prima dell’altra cosa che volevi comunicare. E poi ad inserire sempre le parole “per favore“, se stai chiedendo qualcosa e “grazie“. “Grazie” ci sta sempre bene, perché, dopo tutto, inviare in messaggio a qualcuno significa sempre, implicitamente, chiedergli di dedicare a noi un po’ del suo (sempre prezioso) tempo. Inoltre, prova ad includere, ogni volta, il nome della persona a cui scrivi; così renderai evidente che è proprio a quella persona, nella sua unicità, che ti stai rivolgendo.
Ecco un esempio: devo scrivere a Carlo un Sms per chiedergli quando viene domani. Invece di scrivere “quando vieni domani?”, posso sprecare qualche secondo in più per scrivere:
Ciao Carlo. Buona giornata.
Potresti per favore dirmi a che ora vieni domani?
Grazie
In questo esempio, ho utilizzato in tutto 84 caratteri, poco più della metà dei 160 caratteri ammessi in un Sms. Sono tantissimi, 160 caratteri. C’è spazio per un sacco di gentilezza!
Con le email è più facile, perché possono essere un po’ più lunghe (ma senza esagerare, perché non sappiamo quanto sia impegnata l’altra persona nel momento in cui legge). Si può cominciare, per esempio, con “Ciao caro Carlo. Buona giornata, innanzi tutto.”, e così via.
Un’altra abitudine molto salutare è quella di mandare i propri “ringraziamenti a posteriori“, a seguito di un evento qualunque: grazie per la bella serata che ieri abbiamo passato insieme; grazie per avermi consigliato quel libro che ho appena finito di leggere; grazie per avermi mandato con puntualità quel lavoro che ti avevo chiesto; eccetera.
Essere gentili, in conclusione, fa sempre bene a se stessi. E stare meglio è la condizione essenziale per fare stare meglio anche le altre persone intorno a noi. E i freddi, disumanizzanti e a volte spietati mezzi di comunicazione elettronica, in questo, possono giocare un ruolo senz’altro positivo.
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Basta così poco per stare meglio noi e gli altri!
Ciao
Un pò di gentilezza non guasta mai! 🙂