
Saper stare senza fare niente è molto importante, per il maestro zen Thich Nhat Hanh. Non va visto in negativo, come mancanza di qualcosa, ma una possibilità per preservare il meglio di noi stessi.
Nella nostra società, abbiamo la tendenza a considerare il non fare niente come qualcosa di negativo, se non addirittura di malvagio. Ma quando ci perdiamo nelle attività, non facciamo altro che diminuire la qualità della nostra vita. Facciamo a noi stessi un disservizio.
È importante, invece, preservare noi stessi, la nostra freschezza e il buon umore, la nostra gioia e la compassione. Nel Buddhismo, coltiviamo la “assenza di scopo”, ed infatti, nella tradizione buddhista, la persona ideale, un “arhat” o “bodhisattva”, è una persona poco occupata, qualcuno senza un posto di preciso dove andare o qualcosa da fare.
La gente dovrebbe imparare come stare lì semplicemente, non facendo niente. Provate a passare una giornata senza fare niente; noi la chiamiamo una “giornata pigra”. Eppure, per molti di noi, abituati a correre da una parte all’altra, una giornata pigra è realmente un compito assai arduo!
Non è facile essere e basta. Se riuscite ad essere felici, rilassati e sorridenti, quando non state facendo qualcosa, siete abbastanza forti. Non fare niente porta qualità nell’esistenza, che è molto importante. Così, non fare niente è veramente qualcosa. Per favore, scrivetelo ed mettetelo in evidenza all’interno della vostra casa: Non fare niente è qualcosa.
(Da: Thich Nhat Hanh, “Answers from the Heart”, Parallax, 2009)
Per approfondire:
L’arte di lavorare in consapevolezza. Come vivere con gioia e presenza mentale ogni momento della giornata

Vuoi ricevere gli aggiornamenti da Zen in the City?
Inserisci il tuo indirizzo per ricevere aggiornamenti (non più di 1 a settimana):
You need to login or register to bookmark/favorite this content.