Jon Kabat-Zinn – Come esplorare il proprio corpo con il body scan
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Quando pratichiamo l’esplorazione del corpo, nella nostra consapevolezza è incluso proprio quel senso della propriocezione* che descrive Oliver Sacks in “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” e che Christina, una delle pazienti di cui racconta le vicende, ha tragicamente perso: la percezione di avere un corpo e, nell’universo corporeo in quanto unità intera e indivisa, di tutte le sue varie zone che possiamo identificare mentalmente una per una a vari livelli, da zero in su, e che possiamo « abitare ». Praticando l’esplorazione del corpo noi recuperiamo la sua pienezza di vita, cosi com’è, tirandolo fuori dalla nube d’inconsapevolezza in cui l’abbiamo relegato dandolo per scontato, per quanto ci è familiare. Nel body scan noi lo investiamo della nostra attenzione e quindi del nostro apprezzamento e del nostro amore, senza cercare di cambiare niente. Siamo esploratori di questo universo corporeo in costante mutamento, che è noi stessi a un livello profondissimo e insieme non lo è, in modo altrettanto profondo.
Quando si vuole raggiungere una sorta di guarigione, se è possibile (per quanto remota possa sembrare) , è essenziale che ci sia la volontà di riportare indietro il corpo da una sorta di oblio o di senso di ovvietà o dall’ossessione narcisistica per se stessi. Applicandoci tutti i giorni a questo compito noi ristabiliamo la connessione con la fonte stessa della nostra umanità, con il nostro nucleo centrale.
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La consapevolezza che abbraccia i sensi li riporta in vita: l’abbiamo provato tutti, una volta o l’altra, in momenti di vitalità sopra il comune. Nel caso della propriocezione, quando ci dedichiamo ad ascoltare il corpo in un modo disciplinato e amorevole per giorni, settimane, mesi e anni, con perseveranza, anche se all’inizio sentiamo ben poco, non possiamo prevedere quel che succederà. Una cosa però è sicura: il corpo a sua volta si mette in ascolto e risponde nei modi che gli sono propri, al meglio delle sue possibilità.
*Nota – La propriocezione è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, senza il supporto della vista.
In questo libro Kabat-Zinn intende fornire il testo di riferimento, nella nostra epoca, sulla relazione fra consapevolezza e benessere fisico e spirituale, prendendo in esame i misteri e le meraviglie della nostra mente e del nostro corpo e descrivendo modi semplici e intuitivi per arrivare, tramite i sensi, a una comprensione più profonda della nostra bellezza, del nostro genio e del percorso che scegliamo per la nostra vita in un mondo complicato, dominato dalla paura…
Questo libro di Jon Kabat-Zinn, l’inventore della Mindfulness, è più che mai ricco di spunti utili. Ne trovate tanti brani in questo sito.
[…] la persona che più di ogni altra ha contribuito a rendere popolare questa pratica. In un brano che abbiamo pubblicato, tratto da “Riprendere i sensi“, Kabat-Zinn pone l’accento […]
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