Lieh-tzu – Non c’è né giusto né sbagliato, né profitto né perdita

né giusto né sbagliato

Dopo aver servito il maestro Lao Shang per la durata di tre anni, la mia mente non si avventurava a riflettere sul giusto e l’ingiusto, le mie labbra non usavano parlare di profitto e di perdita. Allora, per la prima volta, il mio maestro mi dedicò uno sguardo e questo fu tutto.

Al termine di cinque anni s’era verificato un cambiamento: la mia mente andava riflettendo sul giusto e l’ingiusto, e le mie labbra parlavano di profitto e di perdita. Allora, per la prima volta, il mio maestro temperò il suo contegno riservato e sorrise.

Al termine di sette anni, vi fu un altro cambiamento. Lasciavo riflettere la mia mente a suo piacimento, ma essa non si occupava più di giusto e di ingiusto Lasciavo le mie labbra profferire qualunque cosa desiderassero, ma non parlavano più di profitto e di perdita. Allora, infine, il mio maestro mi invitò a sedere sulla stuoia accanto a sé.

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Al termine di nove anni, la mia mente abbandonò le redini delle sue riflessioni, la mia bocca diede libero corso alla propria favella. Del giusto e dell’ingiusto, di profitto e di perdita, io non avevo cognizione, sia che toccassero me sia che toccassero gli altri.

… Interiore ed esteriore erano commisti in unità. Dopo di ciò non vi fu più distinzione fra occhio e orecchio, orecchio e naso, naso e bocca: tutto fu uguale La mia mente era gelata, il mio corpo in dissoluzione, la mia carne e le mie ossa fuse in un tutto. Ero completamente ignaro di dove posasse il mio corpo, o di cosa vi fosse al disotto dei miei piedi. Cosi fui sbattuto qua e là lungo il vento, come paglia secca e foglie cadenti da un albero, Infatti, ignoravo se il vento procedesse su di me o se io cavalcassi sul vento.

Da Lieh-tzu (398 a. C. circa)

Tratto da: Alan Watts, La via dello zen, Feltrinelli, 2006.

Lieh-tzu

Il Lieh Tzu (o Liezi) è un testo taoista che era incluso nel catalogo della libreria imperiale con il nome di “Trattato del Vuoto Perfetto”. Il testo viene attribuito a Lie Yukou (o Lie Zi), un personaggio pubblico vissuto tra il V ed il IV secolo a.C., anche se si ritene che l’opera sia databile intorno al 200/300 d.C.

Il Lieh Tzu fa parte della cosiddetta “trilogia taoista”, insieme ai testi del più famoso Lao Zi, ritenuto fondatore della religione, e di Zhuang Zi. In tale ambito, viene considerato il più pratico dei testi taoisti. Il testo non è stato mai pubblicato interamente in Occidente

Per approfondire:

giusto e sbagliato

Pema Chödrön – Tra Giusto e Sbagliato esiste una via di mezzo molto potente

Rupert Spira – Il non dualismo spiegato per bene

La via dello zen

La via dello zen
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N. pagine: 256
Da un importante premessa, le difficoltà per un occidentale di comprendere una dottrina orientale, passando per la storia, il significato, i principi fino alle applicazioni, Alan Watts fornisce un resoconto quanto mai competente e essenziale dello zen, senza tralasciare il tentativo di trasmettere il significato più puro della filosofia animando la trattazione con immensa passione (da un commento su Google Books).
Paolo Subioli

“La via dello zen” è uno dei miei libri preferiti. Il grande filosofo e divulgatore Alan Watts ci guida alla scoperta dello zen, rivelandocene aspetti spesso sorprendenti.


[La foto è di Sonny Abesamis, Usa]

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