L’ignoranza accresce la sofferenza, come una seconda freccia

seconda freccia

Con la parabola della seconda freccia, il Buddha ci esorta a liberarci dalla vera causa della nostra sofferenza, che è l’avversione verso verso lo spiacevole e l’attaccamento al piacevole, come racconta Thich Nhat Hanh.

Il giorno era molto caldo, e il Buddha sedeva in compagnia dei bhikkhu all’ombra degli alberi di sala. Raccolta una piccola zolla di terra, la tenne tra il pollice e l’indice e chiese: “Bhikkhu, tra questa zolla e il monte Gaya­sisa, quale dei due è il più grande? ” .

“Certo il monte Gayasisa è più grande, signore”.

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“Così è, bhikkhu. Per coloro che sono giunti alla Comprensione attra­verso lo studio e la pratica del Dharma, la sofferenza che provano è poca cosa in paragone a quella sperimentata da chi è immerso nell’ignoranza. L’ignoranza accresce la sofferenza milioni di volte.

“Bhikkhu, supponiamo che un uomo venga trafitto da una freccia. Egli prova dolore. Ma se una seconda freccia lo penetra nello stesso punto, il dolore sarà molto più che raddoppiato. Se poi lo coglie sempre nello stes­so punto una terza freccia, il dolore aumenterà mille volte. Bhikkhu, l’ignoranza è come la seconda e la terza freccia: accresce la sofferenza.

“Grazie alla comprensione, un praticante può evitare che il suo dolore e quello altrui venga accresciuto. Se una sensazione spiacevole, fisica o mentale, sorge in lui, egli non teme, non si lamenta, non geme, non si batte il petto, non si strappa i capelli, non tortura il corpo e la mente, non cade in deliquio. Ma serenamente osserva la sensazione, consapevole che si trat­ta soltanto di una sensazione. Sa che la sensazione non è egli stesso, e non se ne lascia dominare. Così il dolore non lo vince. Provando una sensazio­ne fisica dolorosa, sa che è presente una sensazione fisica dolorosa. Non perde la sua serenità, non si tormenta, non teme e non si lamenta. Così la sensazione resta una pura sensazione fisica, non può crescere e devastare tutto il suo essere.

“Bhikkhu, praticate con diligenza la contemplazione così che il frutto della Comprensione maturi e non siate più vincolati al dolore. Nascita, malattia, vecchiaia e morte non vi turberanno più.

“Quando un bhikkhu è prossimo a morire, dimori nella contemplazio­ne del corpo, delle sensazioni, della mente e degli oggetti mentali. Appli­chi la presenza mentale a ogni postura e azione del corpo. Applichi la pre­senza mentale alle sensazioni. Contempli la natura impermanente e interdipendente del corpo e delle sensazioni per svincolarsi dal corpo e dalle sensazioni, comprese quelle piacevoli.

“Dovendo ricorrere a tutta la sua forza per sopportare il dolore, consi­deri così: ‘Ecco un dolore che richiede tutta la mia forza per essere sop­portato. Il dolore non è me, io non sono il dolore, io non sono vincolato a  questo dolore. In questo momento, il corpo e le sensazioni sono come una lucerna in cui l’olio e lo stoppino sono quasi consumati. La luce si manife­sta e cessa di manifestarsi in dipendenza di condizioni, ma io non sono vincolato alle condizioni’. Praticando così, sperimenterà calma e serenità” .

Da: Thich Nhat Hanh, “Vita di Siddharta il Buddha”, Ubaldini editore, 1992

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Nota: il monte Gaya­sisa

Il monte Gaya­sisa è una collina indiana sulla quale si ritiene che Shakyamuni (il Buddha storico) abbia predicato. È stata identificata come la collina oggi nota come Brahmayoni, situata a 1,5 chilometri a sud-ovest della città di Gaya, nell’India nord-orientale.

Nelle scritture buddhiste cinesi, il monte Gayashirsha è reso come la montagna dalla testa di elefante.

Secondo le scritture cinesi, fu sul monte Testa di elefante che Devadatta complottò per creare uno scisma all’interno dell’ordine buddhista e formare una propria comunità buddhista.

Da: Tibetan Buddhist Encyclopedia

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[L’immagine sulla seconda freccia appartiene al dipinto “Martirio di San Sebastiano” di Francisco de Zurbarán ed è tratta da Wikipedia]

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Paolo Subioli

Libro bellissimo, che raccolta la vita del Buddha come un romanzo, facendone trapelare tutti gli insegnamenti, pagina dopo pagina, in modo estremamente comprensibile. Lo consiglio vivamente.

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