pratica della cartolina

Mettere le emozioni e i sentimenti al riparo dall’invadenza dei dispositivi digitali è un proposito strategico per la nostra vita. Se desideriamo che la nostra sfera intima non vada in frantumi, se vogliamo evitare che raccontare le emozioni ci impedisca di viverle appieno, dobbiamo fare qualcosa. E farlo subito, perché le due principali forze che guidano il nostro comportamento – l’abitudine e l’imitazione degli altri – potrebbero portarci presto a un punto di non ritorno, ancora prima che ce ne accorgiamo.

La pratica in questo caso consiste semplicemente nel separare le emozioni e i sentimenti dalla loro condivisione. In realtà, è semplice solo a dirsi, perché siamo abituati alla condivisione istantanea ormai già da un bel po’ di tempo. Anche quando la fotografia era analogica, non era molto diverso: la foto si poteva vedere solo giorni dopo, ma l’impulso di congelare l’emozione in uno scatto era simile all’attuale.

Chi ha un’età sufficiente – per ricordarsi i tempi in cui si spedivano le cartoline, per far sapere agli altri dove ci trovavamo in viaggio – può più facilmente sperimentare la pratica della cartolina. Quando si viaggiava si vedevano cose che ci colpivano o si facevano esperienze interessanti. Solo dopo aver vissuto pienamente quelle emozioni, si acquistava una cartolina per condividere l’esperienza con le persone care. Già nella scelta della cartolina si compiva un atto di interiorizzazione: era cioè possibile vedere quell’immagine non più come qualcosa di esterno, ma come un contenuto psichico che ormai era parte della propria persona. Quella scelta era dunque già condividere qualcosa di sé con la persona amica.

Perciò, quando ci troviamo in una circostanza meritevole di essere condivisa, dobbiamo solo aspettare un po’:

  • vivere pienamente le emozioni legate all’evento;
  • osservare che tipo di piacere ci dà, quella situazione: cosa succede nel nostro corpo e nella nostra mente;
  • aspettare che l’esperienza sia pienamente conclusa;
  • fare mente locale per capire con quali persone la vogliamo condividere;
  • condividere ciò che abbiamo vissuto; se non c’è un’immagine abbastanza significativa, non importa, possiamo prenderla a prestito dalla rete (il nostro cantante preferito che si esibisce in concerto) o raccontarla a parole.

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Categorie di questo esercizio: Contemplare la bellezza | Digital Mindfulness |
Temi di questo esercizio: condivisione | riconoscere le emozioni | vivere il presente |
Autore: Paolo Subioli |
Immagine di copertina: Keith Haring, Postcard, 1982