Vrikshasana, posizione dell'albero

Una delle posizioni più popolari dello yoga è quella dell’albero, “vrikshasana” in sanscrito. Basata sulla concentrazione, l’equilibrio e la forza, questa āsana s’ispira all’albero proprio per insegnarci a vivere nella pace e nella stabilità. La parola vrikshasana deriva dal sanscrito “vriksha” che significa “albero” e “āsana”, “posizione”.

Vrikshasana consente di rafforzare le gambe, le ginocchia e i piedi e di donare l’equilibrio al corpo, praticando un allineamento della testa e della schiena. Provandola, se non si ha troppa confidenza con lo yoga, si può sperimentare quanto possa essere difficile stare in equilibrio su una gamba sola. La posizione, infatti, richiede concentrazione, equilibrio e forza e perciò la si può realizzare al meglio solo dopo un costante allenamento. Praticandola – specie dopo aver sperimentato la meditazione dell’albero – si possono più facilmente assimilare alcune delle più positive qualità dei nostri amici alberi. È una vera e propria tecnica di meditazione. Nell’eseguirla, è importante tenere conto del fatto che lo scopo non è tanto la prestazione – cioè ottenere una posizione perfetta o resistere in equilibrio più a lungo possibile – quanto acquietare la mente, usare la posizione per ottenere quella quiete della mente che è già un’autentica forma di illuminazione. Tale stato si ottiene più facilmente se ci si concentra contemporaneamente, sia sulle parti del corpo che devono lavorare (il piede a terra, la gamba sollevata, il bacino, le braccia) sia su quelle che, non dovendo compiere azioni particolari, possono essere rilassate, come ad esempio il viso e la gola.

vrikshasana posizione dell'albero
Foto di Karolina Grabowska.

Istruzioni

  1. Parti dalla posizione in piedi, il più possibile stabile e simmetrica. Comincia a spostare il peso sulla gamba sinistra, aumentando la pressione sulla parte interna del piede sinistro.
  2. Inspirando, con la mano destra, aiutati a sollevare la caviglia destra e porta il piede contro la coscia sinistra, in modo che il tallone vada a capitare il più possibile vicino all’inguine.
  3. Fai in modo che il centro del bacino vada a capitare in verticale sopra il piede a terra.
  4. Controlla che il bacino non abbia ruotato troppo sul piano orizzontale e che continui a mantenersi in posizione orizzontale. Aiutati poggiando entrambe le mani sopra la parte superiore del bacino.
  5. Verifica anche la rotazione del bacino nell’altro senso, ruotando il coccige verso l’alto.
  6. Mantieni premuto il piede contro la coscia e la coscia contro il piede. Solleva le mani sopra la testa, unendole come in preghiera Posa lo sguardo, mantenendolo sfocato, su una parete di fronte a te o qualsiasi altra cosa stabile.
  7. Rimani nella posizione da 30 a 60 secondi, rilassando con la respirazione le parti del corpo che non devono fare sforzi e poi, espirando, riporta il piede a terra. Infine ripeti l’esercizio dall’altra parte, allo stesso modo, invertendo le gambe.

Al termine dell’esercizio, può essere molto interessante rimanere in piedi, in ascolto delle proprie sensazioni, per osservare cos’è cambiato, nel corpo, dopo aver eseguito questa āsana, e come la freschezza di queste sensazioni si vada pian piano affievolendo.

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Categorie di questo esercizio: Equilibrio |
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Immagine di copertina: Paul Cezanne, Mont Sainte-Victoire and the Viaduct of the Arc River Valley 1882–85