Respira, sei online

Questa calligrafia del maestro zen Thich Nhat Han, realizzata nel gennaio 2012, può costituire un utile strumento di consapevolezza, per chi usa spesso il computer. Quando stiamo su internet (anche con lo smartphone o il tablet), la mente è del tutto assorbita da quello che stiamo facendo o vedendo, e così perdiamo completamente il contatto col momento presente. Col qui e ora.

(Clicca sull’immagine per scaricarne una versione stampabile)

E allora la calligrafia (che dice “Breathe, you are online”, cioè “Respira, sei on line”) può venirci in aiuto: invitandoci a respirare, ci ricorda che abbiamo un corpo. Che nonostante la nostra mente sia presa da chissà cosa e dove, noi siamo sempre qui.

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La frase “Respira, sei on line” si rifà ad una pratica che si sta diffondendo in giro per il mondo, la quale consiste semplicemente nel concentrarsi sul respiro, prima di riportare l’attenzione allo schermo. È molto semplice. Scegli una situazione che di capita spesso, ad esempio, ogni volta che:

  • apri il browser;
  • lanci una app dal tuo dispositivo mobile;
  • riattivi lo schermo mentre c’era il salvaschermo;
  • sul browser, richiami uno dei tuoi “preferiti“;
  • vai su Google in cerca di qualcosa.

Dopo che hai cliccato sull’icona del browser, ad esempio, prima di cominciare a navigarci, fai uno, due, o ancora meglio tre respiri (tanto ci vuole un po’, per caricare la pagina iniziale). Questi respiri ti riportano al tuo corpo. Alla tua posizione nel tempo e nello spazio. Qui ed ora.

Ogni volta che entriamo nel “cyberspazio“, cioè in rete, la nostra mente è assorbita dai più disparati luoghi, persone e situazioni. Siamo totalmente presi. Come quando siamo al cinema. Ma quello che accade nella realtà è che siamo qui, col nostro corpo, davanti ad uno schermo. Ricordarcelo è molto opportuno.

A volte capita persino che siamo così presi, da non renderci conto quanto siamo ralmente stanchi. L’interazione con gli strumenti elettronici, infatti, è un super-eccitante, per la mente. Tornare al corpo ci aiuta a rendercene conto.

Dunque il mio consiglio è di ricordarti di questa calligrafia. Puoi anche stamparla, o adottarla come sfondo del desktop, se ti va.

Per la cronaca: la calligrafia è una pratica che costituisce parte integrante della tradizione spirituale dell’estremo oriente. L’artista esegue la propria opera in uno stato di assoluta concentrazione, rendendo la pittura una delle tante possibili forme di meditazione. L’origine è quella della calligrafia giapponese (“Shodō”), ma il cerchio (“Ensō”), eseguito con un’unica pennellata di inchiostro nero, è diventato nel tempo una specie di simbolo del buddhismo zen.

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Paolo Subioli

Insegno meditazione e tramite il mio blog Zen in the City propongo un’interpretazione originale delle pratiche di consapevolezza legata agli stili di vita contemporanei.

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7 risposte

  1. Sparisego ha detto:

    Sono d’accordo sul fatto della calligrafia e sull’essere “presente” e non farsi rapire dalla connessione.

  2. Rossella ha detto:

    Fantastico! Posso diffonderlo anche sul mio blog?
    Ciao

  3. silvia ha detto:

    Grazie Paolo, un post davvero importante per tutti che noi che viviamo sempre connessi, non con il nostro corpo e le nostre emozioni, ma piuttosto con il wifi.

    Ti rispondo, mentre respiro. Anzi, faccio qualcosa di meglio:



    In questi tre punti di sospensione ho respirato e basta. E mi sono accorta che sono stanchissima.

    E’ che è l’ora di andare a casa!

  4. luk ha detto:

    un post molto utile e allo stesso tempo ci riporta a questioni profonde legate alla consapevolezza.
    Ho messo il tuo post sul mio blog

    grazie

    p.s.
    il mio blog è l’alba di una nuova umanità (observingthenet.wordpress.com)

    ciao

  5. carlo corradini ha detto:

    “Nulla può non essere Dio”

  1. 10 Gennaio 2022

    […] qualche aspetto della realtà nel quale è bene guardare “oltre”. Un esempio è “Respira, sei online“, da usare come sfondo del desktop del computer o vicino alla nostra postazione di lavoro, […]

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