Ezra Bayda – Voler essere diversi è come avere al guinzaglio un grosso cane che ci trascina dove vuole

Voler essere diversi

Voler essere diversi è il desiderio di fondo che per eccellenza porta sofferenza, e non risparmia i praticanti di meditazione, come ci ricorda Ezra Bayda con un’efficace metafora.

Gran parte dell’oppressione causata dall’angoscia deriva dalla convinzione che dovremmo essere diversi. Soprattutto dopo qualche anno di pratica, crediamo di non dover essere ancora così reattivi. Siamo convinti che dovremmo aver superato il condizionamento. Ma la pratica non funziona così.

Una visione più accurata di quel che accade è questa: all’inizio abbiamo al guinzaglio un cocciuto cane danese che ci trascina quando e dove vuole. Dopo molti anni continuiamo a sentire gli strattoni al guinzaglio e a udire il guaito del cane che vuole muoversi. Il condizionamento è ancora lì. Ma quando guardiamo il cane, ci accorgiamo che adesso è solo un chihuahua. Per averci a che fare, tutto quello che dobbiamo fare è lasciarlo guaire a volontà e consentirgli di dare leggeri strattoni al guinzaglio.

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Da: Ezra Bayda, “Essere zen. Portare la meditazione nella vita“, Astrolabio Ubaldini, 2003.

Per approfondire:

voler essere diversi

condizionamento

Ezra Bayda – Libri, biografia e testi scelti in italiano

Meditazione Zen

Essere zen. Portare la meditazione nella vita

Ezra Bayda, Essere zen
Secondo Ezra Bayda, i nostri problemi emotivi e fisici non sono ostacoli lungo il sentiero, ma il sentiero stesso. Possiamo utilizzare tutto ciò che la vita ci porta per rafforzare la pratica quotidiana, compresa la nostra confusione. Dobbiamo semplicemente essere disposti a stare con le nostre esperienze, piacevoli o dolorose, ad aprirci alla realtà della nostra vita senza cercare di sistemare o di cambiare nulla.

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[La foto è di Justin Veenema, Canada]

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