La pratica, vero terreno di dialogo tra religioni

Le diverse pratiche spirituali faticano in genere a trovare terreni comuni. Si parla al massimo di “tolleranza“, come forma minima di rispetto, ma molto di rado si riconosce un’autentica validità a quello che fanno gli altri. Ma proprio la pratica può essere l’elemento che unisce, anziché dividere. Lo dimostra questo esempio, realizzato a Piacenza e raccontato in una mailing list da un praticante del buddhismo zen.
Verso la fine dell’anno scorso, un caro amico mi disse che alcune associazioni di meditazione della città volevano riunirsi di tanto in tanto per praticare insieme. Sebbene nutrissi un po’ di scetticismo verso una iniziativa di questo genere, l’idea mi sembrò comunque buona, e decisi di aderire, insieme ad alcuni membri del sangha.Ci ritrovammo per la prima volta una sera, poco prima di Natale, in un oratorio. I gruppi che aderirono erano quelli della meditazione cristiana, gli hare krisna, noi e un paio di associazioni senza una particolare connotazione e qualche persona del sangha di Gianni di Pian dei Ciliegi, che poi per un contrattempo non riuscirono a partecipare.Ci trovammo in più di quaranta persone. Ci fu una brevissima introduzione, una meditazione silenziosa di trenta minuti e poi la recitazione insieme di un mantra. L’atmosfera era concentrata ma leggera allo stesso tempo, e ne ricavammo una bella sensazione.
L’incontro si ripeté verso il 20 di marzo (in genere ci si trova in prossimità dei solistizi/equinozi) con le stesse modalità.Ci rendemmo conto che era bello praticare insieme, perciò decidemmo per l’appuntamento dell’estate di organizzare un incontro di maggiore respiro.
Così i membri più interessati agli aspetti organizzativi dei vari gruppi si riunirono parecchie volte. Ci fu modo di conoscerci, condividere amichevolmente le nostre esperienze, vedere i punti di contatto e rispettarci nelle diversità.Sabato scorso è stato il gran giorno. Ci ritrovammo verso alle 17 in un bel parco della città, molto tranquillo e accogliente. Duranti gli incontri preparatori stabilimmo che ogni associazione avrebbe avuto 45 minuti per presentare una pratica e ci sarebbero stati dieci minuti di pausa tra un’attività e la seguente. Il primo gruppo presentò una pratica di bioenergetica e ascolto corporeo; gli hare krisna una meditazioni sugli elementi e la recitazione del maha-mantra; a me era stato chiesto una pratica di yoga (ho proposto alcuni esercizi atti a sciogliere il corpo e preparare alla meditazione, intervallati ogni tanto da un suono di campana per ritornare alla consapevolezza); i membri della meditazione cristiana hanno introdotto il loro tipo di meditazione, mentre una praticante di vipassana ha spiegato questa tecnica, e poi tutti insieme ci siamo fermati nel silenzio.Terminate le pratiche, abbiamo condiviso il cibo (vegetariano) che era stato preparato. Era tutto squisito, e c’è stato modo di incontrarci, parlare, gioire e fare festa con nuovi e vecchi amici.Siamo stati insieme più di cinque ore, ma il tempo è volato. Qualche goccia di pioggia a metà dell’incontro non ci ha disturbato, e tutto è fluito con semplicità e naturalezza; sembrava che ci conoscessimo da anni.
Forse ci troveremo ancora a luglio, per praticare, preparare l’incontro di settembre, cenare insieme.
A volte si organizzano conferenze interreligiose, ma spesso tutto rimane a livello di testa, di visioni teoriche. Noi ci siamo incamminati sul terreno della pratica, in cui verificare direttamente le nostre realizzazioni e gli attaccamenti, saper riconoscere quello che c’è di buono nelle altre tradizioni, incoraggiarci gli uni glia altri innaffiando i nostri semi positivi e non provare avversione per ciò che forse non riteniamo valido e accettare che ognuno persegua la via spirituale che più gli è congeniale.
Per me è stata un’esperienza di ampio respiro, di apertura del cuore e di gioia.
[Ringraziamenti: a Riccardo Grosso, che ha inviato questa testimonianza il 25 giugno 2011 alla mailing list Interessere]
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Fantastico!!! Questo è quello che mi auguro e auguro AL MONDO in un vicino futuro! Angela