Stefano Bettera – Ascoltare i suoni senza disturbarli

Ajahn Sumedho, un monaco buddhista Theravada americano della tradizione della Foresta, racconta che quando si trovava in Thailandia nel monastero del suo maestro Ajahn Chah, continuava a lamentarsi perché durante le sedute di meditazione veniva disturbato o da un canto di un uccello che passava nel cielo, o dal suono della campana o da altri rumori. Una volta raccontò il suo "fastidio" al maestro, il quale gli rispose «non sono i suoni che disturbano te ma tu che disturbi loro». Così comprese come quella risposta, apparentemente assurda, fosse in realtà molto vera ed efficace. I suoni ci sono, fanno parte dell'ambiente che ci circonda. Ma è la nostra mente che cerca ogni appiglio possibile per non stare dove dovrebbe e per andarsene a zonzo.   Ecco che un suono fugace diventa subito una scusa per corrergli dietro e concentrarsi su di esso invece che sul fatto che stiamo seduti proprio lì dove siamo. Succede a tutti. È naturale perché è così che funzioniamo. Ma possiamo s

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